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Cosa sono e come funzionano BOT e BTP

BOT e BTP sono Titoli di Stato, obbligazioni dello Stato italiano che attraverso questi strumenti di debito ottiene risorse necessarie ai propri fabbisogni.

Come vedremo in questo articolo, BOT e BTP si differenziano per durata, modalità di remunerazione, tempistiche di emissione.

Illustreremo in che modo si possono acquistare e qual è il ruolo degli intermediari finanziari.

Infine, scopriremo come si collocano all’interno di una linea di investimento di un fondo pensione.

Cosa sono BOT e BTP?

BOT e BTP sono Titoli di Stato, dunque obbligazioni, titoli di debito emessi dallo Stato italiano. Chi possiede i Titoli di Stato, a una determinata scadenza ottiene la restituzione del capitale investito e degli interessi.

Lo Stato emette periodicamente questi titoli di debito, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per far fronte ai fabbisogni del bilancio pubblico.

Vediamoli nel dettaglio.

BOT

I BOT, ovvero Buoni Ordinari del Tesoro, vengono emessi per i fabbisogni dello Stato di breve periodo, dal momento che la durata dei titoli è pari a 3, 6 o 12 mesi, dunque mai superiore all’anno.

I BOT possono essere sottoscritti per un valore nominale minimo di 1.000 euro o per multipli di questa cifra.

BTP

I BTP sono i Buoni del Tesoro Poliennali, dunque vengono emessi per il fabbisogno dello Stato di medio e lungo periodo e possono avere una durata che va da 3 a 30 anni, a seconda dell’investimento dello Stato che andranno a finanziare.

Leggi anche il nostro approfondimento Cosa sono azioni e obbligazioni.

Differenze tra BOT e BTP

La durata non è l’unica differenza fra queste due tipologie di Titoli di Stato.

Vediamo, punto per punto, in cosa differiscono BOT e BTP:

  • Cedola: i BOT sono titoli cosiddetti zero-coupon dal momento che non danno diritto a una cedola periodica (gli interessi, per intenderci), ma soltanto al rimborso comprensivo del rendimento al termine del periodo. In effetti la cedola, tipicamente semestrale, non avrebbe senso per i BOT che hanno una durata davvero breve, abbiamo detto al massimo 12 mesi. Per i BTP, invece, la cedola c’è e dunque viene pagata di solito ogni sei mesi, mentre il rimborso del capitale avviene al termine del periodo previsto per il titolo.
  • Tempi di emissione: l’emissione avviene a metà e fine mese per i BOT, mentre per i BTP ciò accade una volta al mese.
  • Rendimento: i BOT, per via della durata minima, comportano un rischio minore per i sottoscrittori e un minore rendimento rispetto a scadenze più lunghe, come quelle dei BTP.

Per quanto concerne il rendimento dei BOT, precisiamo che si tratta di una remunerazione a scarto di emissione. In sostanza, il titolo viene pagato al momento della sottoscrizione per un valore inferiore a quello del valore nominale.

Chi investe riceverà alla scadenza il valore nominale, quindi il suo guadagno sarà dato dalla differenza tra questo e quanto versato in fase di emissione o sottoscrizione.

Come si comprano BOT e BTP

BOT e BTP vengono emessi mediante un’asta e possono essere acquistati nel mercato primario, attraverso un intermediario finanziario.Tutti possono partecipare alle aste, ma per l’acquisto tramite asta occorre prenotare la quantità desiderata presso un intermediario autorizzato, il che comporta il pagamento di commissioni, entro il giorno lavorativo precedente l'asta.

Dunque, per acquistare titoli di Stato occorre rivolgersi a una banca, alla posta o a un intermediario finanziario autorizzato, presso cui occorre detenere un deposito titoli, attraverso cui vengono gestiti i titoli di Stato acquistati.

Nell’arco della durata dei titoli, poi, possono comunque essere negoziati e cambiare di mano. In questo caso, parliamo di mercato secondario e cioè del MOT, il Mercato telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato. Anche in questo caso, è necessario rivolgersi a banche, posta o intermediari abilitati.

BOT e BTP nel Fondo Pensione Priamo

I Titoli di Stato rientrano tra gli strumenti finanziari nei quali vengono investiti i contributi degli aderenti ai fondi pensione e questo vale anche per il Fondo Priamo.

Per loro natura, i Titoli di Stato italiani rientrano nel comparto garantito, che nel Fondo Priamo è denominato Garantito Protezione.

Si tratta di una linea di investimento dedicata a soggetti con una bassa propensione al rischio o ormai prossimi alla pensione. In questo comparto confluiscono i flussi di TFR tacitamente conferiti.

La garanzia consiste nel capitale versato, al netto di spese e tasse, o se maggiore il capitale valorizzato, al verificarsi di uno dei seguenti eventi:

  • esercizio del diritto alla prestazione pensionistica;
  • riscatto per decesso;
  • riscatto per invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo;
  • riscatto per inoccupazione per un periodo superiore a 48 mesi.

Con il Garantito Protezione si investe su titoli di debito a breve-media scadenza, come titoli di Stato dei Paesi OCSE (inclusi BOT e BTP italiani), titoli di debito Corporate e azioni (queste ultime entro il limite dell’8%).

Leggi anche il nostro approfondimento Come vengono investiti i contributi dal Fondo Pensione.

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