L’indicatore sintetico di costo è uno strumento fondamentale per una stima dei costi complessivi legati all’adesione a un fondo pensione, ma anche per operare delle comparazioni tra diverse alternative di investimento dello stesso tipo.
In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è l’ISC, quali sono le ipotesi alla base della sua determinazione, come si calcola, quali sono i costi inclusi e quelli esclusi dall’indicatore.
Scopriremo, inoltre, l’importante funzione del nostro motore di calcolo per confrontare i costi tra diverse soluzioni di investimento.
L’indicatore sintetico di costo (ISC) di un fondo pensione è un numero espresso in percentuale, che serve a stimare i costi complessivi di partecipazione a una forma pensionistica complementare.
Questa percentuale si determina a partire da due ipotesi che definiscono un aderente-tipo al fondo pensione:
L’indicatore viene inoltre calcolato con riferimento a differenti ipotesi di permanenza nella forma pensionistica complementare, in particolare 2 anni, 5 anni, 10 anni e 35 anni.
Veniamo al calcolo vero e proprio dell’ISC. Abbiamo detto che per la determinazione dell’indicatore entrano in gioco:
Detto questo, l’ISC si determina calcolando la differenza fra:
Dunque, la formula è la seguente:
ISC = RT-RN
Occorre tuttavia precisare che gran parte dei costi considerati, poiché determinabili solo a consuntivo, sono basati su dati stimati.
Dal calcolo così come esposto, restano esclusi alcuni elementi, che indichiamo di seguito:
Per quanto riguarda il costo di trasferimento, occorre fare un discorso a parte. Questa tipologia di costo, relativo all’esercizio di una prerogativa individuale dell’aderente, non viene conteggiata nell’ISC nella sola ipotesi di permanenza nel fondo per 35 anni, dal momento che il 35° anno viene assunto come anno di pensionamento.
Una volta chiarite le modalità di calcolo che portano a determinare il valore dell’indicatore, precisiamo che non sarà necessario “impazzire” con un foglio di calcolo, oppure con carta, penna e calcolatrice, per operare dei confronti sulle diverse tipologie di investimento.
Come accennato, sul nostro sito è disponibile un comodo motore di calcolo che consente di fare il confronto fra i costi di Fondo Priamo e quelli di diversi fondi pensione aperti e piani individuali pensionistici (PIP).
Uno strumento utile a fare le proprie scelte in maniera ragionata e informata, conoscendo anche in che modo si giunge a determinare questi confronti.
Approfondiamo quanto emerso dalla relazione annuale COVIP del 2023, analizzando gli indicatori socio-demografici relativi agli aderenti alla previdenza complementare.
Secondo il Rapporto Edufin 2023 il 17% del campione analizzato risulta iscritto alla previdenza complementare. Approfondiamo.
Solo circa il 17% degli italiani ha aderito a fondi negoziali, aperti o PIP. Ecco le ragioni della mancata adesione.
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