La pensione di reversibilità pubblica è una forma di sostegno pensionistico dedicata ai familiari superstiti di un pensionato (o di un lavoratore) deceduto.
In questo articolo vedremo innanzitutto la definizione e le differenze tra pensione di reversibilità e pensione indiretta, identificando i soggetti a cui queste prestazioni sono destinate.
Proseguiremo con un’analisi approfondita dei beneficiari della reversibilità, tra i familiari del lavoratore o del pensionato deceduto.
Successivamente, ci concentreremo sugli aspetti pratici: dagli importi riconosciuti in base ai destinatari della prestazione alle modalità per presentare la domanda.
Concluderemo valutando come integrare questa forma di tutela per i propri cari, ad esempio attraverso l’adesione a un fondo pensione negoziale come Priamo.
La pensione ai superstiti è un assegno pensionistico riconosciuto dall’INPS ai familiari di un soggetto deceduto.
Si tratta di un trattamento pensionistico di due tipi:
Approfondiamo.
Leggi anche il nostro articolo Pensione di inabilità: chi può richiederla?
La pensione indiretta riguarda dunque soggetti deceduti quando ancora erano in età lavorativa, dunque in questo caso è improprio parlare di pensione di reversibilità, sebbene si utilizzi comunemente questa definizione sia che il deceduto sia pensionato sia che si tratti di un soggetto assicurato.
Per ottenere la pensione indiretta, occorre che l’assicurato abbia raggiunto determinati requisiti prima del decesso:
Se escludiamo queste condizioni, pensione di reversibilità e pensione indiretta hanno le medesime caratteristiche.
Hanno diritto a questa forma pensionistica il coniuge e i figli superstiti, ma è opportuno entrare nel dettaglio.
La pensione spetta al coniuge o al soggetto unito civilmente con il deceduto.
Nel caso di coniuge divorziato, spetta a determinate condizioni:
Se invece è stato il deceduto a contrarre nuove nozze, la reversibilità spetta sia al nuovo coniuge sia al coniuge divorziato, ma per definire le quote spettanti deve intervenire una sentenza del Tribunale.
Anche i figli hanno diritto alla reversibilità, ma non tutti indiscriminatamente:
Dunque l’assegno spetta al massimo fino al compimento del 26° anno di età, ad eccezione dei figli inabili al lavoro per cui non ci sono limiti.
Inoltre, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 88 del 5 aprile 2022, ha stabilito che anche i nipoti maggiorenni, orfani e inabili al lavoro hanno diritto alla pensione di reversibilità dei loro nonni.
Non tutti sono sposati o uniti civilmente e hanno figli e nipoti. Che cosa succede quindi quando una persona senza coniuge né figli muore?
In questo caso la reversibilità spetta:
In tutti gli altri casi la reversibilità non viene corrisposta a nessuno.
L’assegno di reversibilità è una quota percentuale dell’assegno pensionistico che spetterebbe al soggetto deceduto.
Percentuale che varia a seconda della composizione della famiglia:
In assenza del coniuge, le aliquote sono le seguenti:
Dunque, dati i requisiti richiesti per il riconoscimento della prestazione a fratelli e sorelle, la possibilità che venga riconosciuta al 100% è piuttosto remota.
Questi importi sono cumulabili con altri redditi dei beneficiari, entro determinati limiti stabiliti annualmente.
Per il 2025 le percentuali di riduzione della pensione di reversibilità sono le seguenti:
La decorrenza parte dal primo giorno del mese successivo alla data del decesso.
Per ottenere la reversibilità, occorre farne domanda all’INPS attraverso uno dei seguenti canali:
Qui tutti i dettagli.
Come abbiamo visto, gli assegni di reversibilità possono essere molto esigui in alcuni casi e non tutelano tutti i familiari, ma soltanto quelli che rispettano determinate condizioni giuridiche e anagrafiche.
In questo caso, l’adesione al fondo pensione può integrare l’assegno di reversibilità pubblico se si fa una scelta mirata a questo.
Tra le opzioni di prestazioni pensionistiche offerte agli iscritti al Fondo Priamo, è possibile scegliere la
“Rendita vitalizia immediata rivalutabile reversibile in misura pari al 60%, 70%, 80% o 100% (opzione D): è la rendita che viene pagata al pensionato finché è in vita e, dopo il suo decesso, al beneficiario da lui designato se ancora in vita. L’erogazione termina con il decesso del beneficiario.”
Approfondisci sul nostro sito alla pagina dedicata: La prestazione pensionistica sotto forma di rendita.
In questo articolo vedremo le differenze tra fondo pensione aperto e negoziale, spiegando perché conviene aderire a quest'ultima forma di previdenza complementare.
In questo articolo analizzeremo l'età media alla quale si è andati in pensione nel 2023 secondo i dati INPS.
In questo articolo vedremo in cosa consiste la rivalutazione delle pensioni, e qual è lo schema per il 2024.
In questo articolo scopriremo cos’è il DEF, per poi approfondire i dati esposti nel DEF 2024 sulla spesa pensionistica.
Scopri tutti i vantaggi del Fondo Priamo. Contattaci!
Il campi segnalati da (*) sono obbligatori