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Beni rifugio: cosa sono, quali sono, a cosa servono

In una fase storica come quella attuale, caratterizzata da un contesto di “multicrisi” (instabilità geopolitica, effetti del cambiamento climatico, spinte inflazionistiche, ecc.), gli investitori avvertono con forza la necessità di proteggere il valore del proprio patrimonio, magari trovando forme di investimento che rappresentino un potenziale “porto sicuro” in cui attendere tempi migliori.

Questa ricerca può portare a considerare di investire nei cosiddetti beni rifugio, particolari forme di investimento che comprendono, ad esempio, oro, oggetti preziosi, valute e Titoli di Stato delle principali economie mondiali, beni di lusso o immobili.

In questo articolo vedremo cosa servono i beni rifugio, per quali ragioni specifiche si investe in questi strumenti e quali possono essere i rischi connessi a questa forma di investimento considerata sicura, perché, è bene ricordarlo, una componente di rischio è sempre presente qualunque forma prenda il proprio patrimonio.

Cosa sono i beni rifugio?

I beni rifugio, in inglese “safe haven”, sono forme di investimento che possiedono un valore intrinseco reale (da qui la denominazione di “bene”, poiché tipicamente si tratta di cose tangibili) e che, per questo motivo, non risentono, o non dovrebbero risentire, delle oscillazioni dei mercati finanziari né di un incremento dell’inflazione.

In sostanza, il valore di questi beni resta sostanzialmente invariato nel tempo anche in situazioni di forti instabilità, come crisi geopolitiche o guerre, ad esempio.

Si tratta di beni che fungono, come suggerisce il nome, da rifugio per i risparmi degli investitori in tempi “difficili”, che possono essere scelti con l’intento di tutelare il patrimonio e di cercare di:

  • mantenere stabile il valore del proprio investimento, attraverso la conservazione del capitale;
  • ottenere un eventuale incremento del valore dei beni su cui il risparmiatore ha investito, con un notevole vantaggio in caso di rivendita.

Dunque i beni rifugio sono considerati generalmente sicuri e stabili e, per questa ragione, sono molto ricercati nelle fasi di turbolenza economica o instabilità geopolitica, con un obiettivo di protezione.

Quali sono gli investimenti considerati dalla maggior parte delle persone come beni rifugio?

Per comprendere meglio il concetto di bene rifugio e il suo relativo funzionamento, è opportuno analizzare quali sono i principali investimenti considerati tali.

  • Oro e metalli preziosi: l’oro è il bene rifugio per eccellenza, il primo che viene in mente anche agli investitori meno esperti. Si tratta di una materia prima preziosa, perché scarsa, utilizzata come mezzo di scambio fin dalle prime civiltà conosciute. Non è un investimento particolarmente redditizio, ma consente di ottenere una certa stabilità del patrimonio in esso investito. Oltre all’oro, gli investitori prendono sempre più spesso altri metalli preziosi, come argento, platino e palladio;
  • Titoli di Stato: ci riferiamo, in particolare, ai titoli di debito emessi dagli Stati considerati economicamente più solidi nel mondo, come gli Stati Uniti o i membri dell’Eurozona. Non a caso gli esempi di beni rifugio per eccellenza sono i Bund tedeschi e i Treasury USA, emessi da Stati con una elevata affidabilità creditizia, dunque con un rischio di insolvenza prossimo allo zero, motivo per cui molti investitori li utilizzano per “parcheggiare” il proprio denaro in attesa che passino le turbolenze;
  • Valute: le valute, cioè le monete nazionali o sovranazionali come il dollaro USA o l’euro, possono essere considerate beni rifugio in base alla medesima logica illustrata per i Titoli di Stato: si tratta di valute forti rispetto a quelle di Paesi economicamente o politicamente meno stabili, utilizzate anche come riserva da parte di diversi Stati nel mondo, oltre che dai singoli investitori. A dollaro ed euro, spesso si affiancano anche lo yen giapponese e il franco svizzero;
  • Beni di lusso: gioielli, orologi, opere d’arte, ma anche vini pregiati, oggetti da collezione e auto d’epoca. I beni di lusso possono rappresentare interessanti beni rifugio, ma rispetto agli altri finora elencati richiedono notevoli competenze e conoscenze, per investire senza incorrere in inutili rischi o addirittura truffe;
  • Immobili: gli immobili possono, in determinati casi, essere considerati beni rifugio, in particolare quelli di pregio e/o collocati in aree che difficilmente si svalutano, come zone turistiche o centri di grandi città. Ecco perché non sempre il mattone è una scelta che protegge il patrimonio. Inoltre, bisogna considerare che gli immobili possono diventare altamente illiquidi, dunque un investimento difficile da smobilizzare in tempi brevi.

La scelta dei beni rifugio in cui investire dipende da molti fattori, a partire dalla propria disponibilità economica e dagli obiettivi che si intende conseguire. Si consiglia, per questo motivo, di affidarsi a professionisti del settore, in grado di guidare l'investitore nel modo più efficace possibile.

A cosa servono i beni rifugio?

Anche se lo abbiamo accennato più volte nei precedenti paragrafi, analizziamo più nel dettaglio le ragioni per cui tipicamente si investe in beni rifugio.

L’obiettivo che potremmo definire più “estremo” è quello di proteggere il proprio patrimonio in fasi particolarmente critiche, dirottando i propri fondi su uno o più strumenti di questo genere. Non è un caso che i beni rifugio evochino gli investimenti in tempo di guerra e che nella storia sia stato l’oro a fare “la parte del leone” nei contesti bellici.

Ma prima di giungere a scelte drastiche, come convertire in beni rifugio il proprio intero patrimonio, queste forme di investimento possono rappresentare uno strumento utile a perfezionare la propria strategia di diversificazione, di distribuzione cioè del proprio patrimonio su strumenti finanziari con diversi gradi di rischio e di liquidità.

Qualunque sia l’obiettivo e la motivazione che muove verso i beni rifugio, occorre tuttavia essere consapevoli che una componente di rischio è sempre presente in qualsiasi strumento di investimento, come ad esempio l’inflazione, che colpisce le valute, o il deprezzamento drastico dell’oro, passando per la svalutazione improvvisa del quartiere in cui si trova l’immobile acquistato come investimento.

Dunque, non è detto che un bene rifugio sia sicuro al 100% o che lo sia per sempre, poiché possono sempre verificarsi degli eventi che potrebbero modificare le condizioni di partenza.

Inoltre, mantenere il proprio patrimonio in tutto o in parte nei beni rifugio potrebbe esporre a una serie di mancati guadagni se paragonati a investimenti in strumenti finanziari più redditizi, sebbene più rischiosi.

In conclusione, per proteggere al meglio il proprio patrimonio occorre definire con chiarezza i propri obiettivi di risparmio e investimento, conoscere i pro e contro di ogni scelta, inclusa quella per i beni rifugio e i relativi possibili rischi, e puntare su una strategia di diversificazione.

Per approfondire quest’ultimo concetto, invitiamo a leggere il nostro articolo Perché è così importante diversificare gli investimenti.

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