Azioni e obbligazioni sono due strumenti finanziari molto diversi, entrambi utili alle società per raccogliere somme di denaro da destinare a investimenti.
Strumenti che comportano impegni differenti sia per le società che le emettono sia per chi investe, che ottiene lo status di azionista con le azioni e di creditore con le obbligazioni.
In questo articolo scopriremo cosa sono azioni e obbligazioni, quali sono le differenze sia dal punto di vista delle società sia da quello degli investitori.
Scopriremo che ci possono essere diverse tipologie di azioni e di obbligazioni, che in alcuni casi le obbligazioni possono essere convertite in azioni, e quali sono le implicazioni quando si investe in uno o nell’altro strumento in termini di rischio.
Quando si parla di investimenti, le parole azioni e obbligazioni ricorrono spesso. Quindi, prima ancora di entrare nel dettaglio, è opportuno distinguere nettamente questi strumenti per dissipare qualsiasi tipo di confusione.
In parole molto semplici:
Ricapitolando, si può diventare:
Tra i due strumenti cambia notevolmente anche il livello di rischio, dal momento che gli azionisti hanno una possibilità più marcata di perdere il capitale investito o non ottenere il dividendo se la società è in perdita, come pure di ottenere rendimenti molto più vantaggiosi rispetto a quelli che si possono ottenere essendo creditori.
Le obbligazioni sono prestiti che comportano, nella maggior parte dei casi, un rimborso del capitale al termine del prestito e un rendimento sotto forma di interessi (periodici o in un’unica soluzione, come vedremo).
Non sono tutte uguali, differiscono tra loro a seconda delle condizioni poste sui rendimenti e sul capitale. Di seguito i diversi strumenti obbligazionari:
In base alla scadenza del prestito, le obbligazioni possono essere a breve, medio o lungo termine.
Il rendimento sulle obbligazioni può essere di due tipi, e derivare:
Gli obbligazionisti, rispetto agli azionisti, ricoprono una posizione più sicura se la società fallisce. Rientrando nella categoria dei creditori, infatti, hanno il diritto di essere rimborsati prima degli azionisti. Inoltre, anche in caso di inadempimento dei debiti dell’emittente, esiste comunque una possibilità di recupero del proprio capitale, anche se parziale.
Entriamo, adesso, nel dettaglio. Le azioni, come detto, sono le quote di capitale delle società per azioni, appunto, e comportano l’acquisizione dello status di azionista dell’azienda in cui si investe.
Questo significa che investire in azioni non garantisce il rientro del capitale, altra fondamentale differenza rispetto alle obbligazioni.
Se la società in cui si investe genera utili, si otterrà un rendimento sotto forma di dividendi, se invece l’attività genera perdite, non si otterrà alcun rendimento e si potrebbe rischiare anche l’erosione del capitale investito.
Esistono tre tipi di azioni:
Oltre ai dividendi, quando la società decide di distribuirli, le azioni possono generare un’altra forma di rendimento: il capital gain o plusvalenza.
Con questo termine si intende la differenza positiva tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita di un titolo azionario (ad esempio se compro a 100 e vendo a 110, guadagno 10).
Le azioni, inoltre, possono essere:
Il valore dei titoli quotati varia quotidianamente in funzione di molti parametri (andamento della società, andamento del mercato di riferimento dove opera la società, andamento del Paese dove opera principalmente la società, ecc.).
Chi intende acquistare o vendere azioni quotate deve rivolgersi agli intermediari autorizzati a operare in borsa, cioè banche e società di intermediazione mobiliare (SIM), che fanno gli ordini di acquisto e vendita per conto degli investitori.
Gli investimenti dei fondi pensione sono soggetti a una normativa stringente, che ha l’obiettivo di impedire che vengano posti in essere investimenti spregiudicati e con mere finalità speculative.
In sostanza, i fondi pensione non possono fare investimenti che mettano a rischio l’intero capitale accumulato nella ricerca di rendimenti elevati.
I criteri e i limiti di investimento sono normati dal D.M. 166/2014.
Vediamo, dunque, quali sono i principali vincoli e i limiti di concentrazione imposti dalla legge:
Emerge, dunque, l’imposizione di vincoli molto più stringenti rispetto ad altre tipologie di investimenti, perché, come detto, il risparmio previdenziale richiede maggiori tutele vista la delicatezza dell’obiettivo che persegue: la pensione integrativa degli aderenti.
Leggi anche il nostro approfondimento Cosa prevede il sistema dei controlli sui fondi pensione
Il Fondo Priamo ha diversi comparti o linee di investimento, che al loro interno possono comprendere anche azioni e obbligazioni.
Nel dettaglio:
Per approfondire, puoi consultare la pagina dedicata dal titolo Come sono gestiti i tuoi risparmi, oppure contattare i nostri uffici.
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