I criteri ESG (Environmental, Social, Governance) sono parametri utilizzati per valutare la sostenibilità e la responsabilità sociale di un'azienda o di un investimento.
In questo articolo, offriremo innanzitutto una definizione approfondita dei criteri ESG, analizzando nel dettaglio i tre elementi che costituiscono l'acronimo.
Successivamente, ci concentreremo sulle politiche ESG adottate dai fondi pensione in Italia, avvalendoci dell'analisi annuale condotta da Mefop per monitorare l'evoluzione dell'applicazione dei principi di sostenibilità nella gestione del risparmio previdenziale.
Infine, approfondiremo le iniziative adottate in tal senso da Fondo Priamo, evidenziando le azioni intraprese per promuovere la sostenibilità sia al suo interno, sia nell'ecosistema in cui opera.
L’acronimo ESG è stato introdotto per la prima volta nel 2004 dal Global Compact delle Nazioni Unite, un’iniziativa strategica internazionale dedicata alla cittadinanza d’impresa.
Per comprenderne l’essenza, è necessario analizzare singolarmente i termini che compongono questo acronimo, oggi sempre più rilevante nei settori finanziario, assicurativo e previdenziale. I criteri ESG supportano infatti gli investitori nell’identificazione di strumenti finanziari legati a realtà che operano in modo etico, sostenibile e con un impatto positivo su società e ambiente.
Questo criterio valuta l’impatto delle attività di un’azienda/ente sull’ambiente. Tra i principali aspetti considerati si trovano:
Il criterio sociale riguarda le interazioni dell’azienda/ente con le persone e la società, sia internamente che esternamente. Tra i fattori che lo caratterizzano abbiamo:
Il criterio della governance si riferisce al modo in cui l’azienda/ente prende decisioni. Gli aspetti rilevanti includono:
I criteri ESG, quindi, permettono di valutare rischi e opportunità che vanno oltre i semplici aspetti finanziari. Le aziende che trascurano questi fattori risultano generalmente più esposte a rischi reputazionali, legali e finanziari. Per esempio, un’azienda attenta alla gestione degli impatti ambientali avrà meno probabilità di incorrere in sanzioni legate a violazioni ambientali rispetto a chi non adotta misure adeguate.
Ogni anno, il Forum per la Finanza Sostenibile, in collaborazione con Mefop e MondoInstitutional, pubblica il rapporto “Gli investimenti sostenibili degli investitori previdenziali italiani”. Giunto alla decima edizione, questo studio offre una visione complessiva sull’integrazione dei criteri ESG nel settore previdenziale italiano.
All’indagine del 2024 ha partecipato l’88% degli investitori previdenziali italiani, tra cui casse di previdenza (CP), fondi pensione aperti (FPA), fondi pensione negoziali (FPN), fondi pensione preesistenti (FPP) – cioè quei fondi istituiti prima della riforma del 1993 – e piani individuali pensionistici (PIP).
Il rapporto evidenzia una crescita costante nell’adozione dei criteri ESG. I piani che li integrano nelle scelte di investimento sono passati da 68 nel 2022 a 76 nel 2023, fino a raggiungere 79 nel 2024, cioè l’80% dei partecipanti all’indagine. L’analisi del decennio conferma un trend positivo, a testimonianza di un impegno sempre maggiore verso la sostenibilità nel settore previdenziale.
Nel 2024, le principali motivazioni che spingono gli investitori a integrare i criteri di sostenibilità sono:
Nel 2024 è stata introdotta una domanda specifica per verificare l’esistenza di una procedura dedicata alla valutazione degli investimenti sotto il profilo della sostenibilità, considerando rischi e/o impatti. Tra gli investitori attivi in ambito SRI (Sustainable and Responsible Investment), il 68% ha già definito una procedura, mentre il 14% ne ha programmato l’introduzione in futuro.
Analizzando i dati in dettaglio, tra coloro che hanno formalizzato un iter di valutazione:
Tra i piani attivi in ambito SRI, il 48% si avvale della consulenza di un advisor ESG. Questa figura svolge un ruolo chiave, occupandosi principalmente di:
Fondo Priamo è il fondo pensione negoziale dedicato ai lavoratori dei servizi di trasporto pubblico, logistica, trasporto merci, agenzie marittime, mediatori marittimi e settori affini. Consapevole dell’importanza crescente degli investimenti sostenibili, il Fondo integra i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nella propria politica di investimento e nel monitoraggio dei rischi. Questi criteri guidano sia il processo di selezione e valutazione degli investimenti, sia la scelta dei gestori finanziari.
Negli ultimi anni, Priamo ha adottato diverse azioni concrete per rafforzare il proprio approccio sostenibile, tra cui:
Priamo ha inoltre consolidato il proprio ruolo di investitore responsabile aderendo a iniziative di rilievo internazionale, tra cui:
L’impegno di Priamo quale investitore responsabile è diventato ancora più evidente con l’adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), finalizzata al perseguimento dei seguenti obiettivi dell’Agenda 2030:
Questi obiettivi sono perseguiti non solo all’interno dell’Organizzazione, ma anche promossi attivamente verso gli stakeholder e integrati nella politica di investimento del Fondo.
Per approfondire, consigliamo la lettura dell’Appendice “Informativa sulla sostenibilità”, contenuta nella Nota Informativa del Fondo.
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