A quanto ammonterà la mia pensione integrativa? Come si calcola la rendita da fondo pensione? Si tratta di domande lecite che un aderente dovrebbe porsi anche per modulare la propria contribuzione e raggiungere l’obiettivo che si è prefissato in termini di pensione integrativa.
In questo articolo vedremo come avviene il calcolo della rendita attraverso la conversione del capitale accumulato, andando ad analizzare le variabili in campo.
Una volta definita la modalità di calcolo di una rendita vitalizia semplice, scopriremo che gli aderenti a un fondo pensione possono scegliere fra diverse opzioni di rendita a seconda delle necessità di tutela proprie e delle persone care.
Infine, vedremo come è possibile facilitare la scelta utilizzando il motore di calcolo del Fondo Priamo, simulando gli effetti finanziari delle diverse opzioni.
Per calcolare la rendita di un fondo pensione occorre procedere con l’operazione di conversione del capitale, cioè dell’importo accumulato fino al momento della prestazione, al netto di imposte e costi di gestione.
Per farlo si moltiplica il capitale per un coefficiente di conversione, determinato tenendo in considerazione diverse variabili:
Dunque, maggiori saranno il capitale e l’età del pensionando, più alto sarà l’importo della rendita.
Partendo dal presupposto che i coefficienti vengono revisionati periodicamente sulla base delle diverse variabili osservate, facciamo un esempio semplificato di calcolo della rendita vitalizia annua sulla base dei seguenti dati:
La rendita vitalizia annua sarà dunque pari a 4.100 euro annui.
Determinata la rendita, possiamo osservare che, a seconda del momento del decesso del pensionato, potrebbero verificarsi due diverse eventualità.
Infatti, se l’uomo del nostro esempio:
Ricordiamo che si tratta di un calcolo complesso, che abbiamo semplificato per rendere più chiari i passaggi e le variabili in gioco.
I fondi pensione offrono però diverse opzioni per la rendita, che l’aderente può scegliere sulla base delle proprie esigenze, ma anche di quelle dei familiari che intende proteggere finanziariamente.
Per chiarire meglio, vediamo le opzioni previste dal Fondo Priamo.
Si tratta della rendita determinata con il metodo di calcolo illustrato nel paragrafo precedente, che viene pagata al pensionato finché è in vita.
Il pagamento della rendita termina al momento del decesso del pensionato. Non è prevista alcuna reversibilità a favore di soggetti diversi dal pensionato.
Questa tipologia di rendita prevede il pagamento per un periodo minimo di 5 anni, anche in caso di decesso dell’aderente.
Nel dettaglio:
Anche in questo caso, al netto dei 5 anni di rendita garantita, non è prevista alcuna reversibilità a favore di soggetti diversi dal pensionato.
Il meccanismo di questa terza opzione è identico a quello previsto per la rendita appena illustrata, ma in questo caso il periodo minimo di corresponsione della somma alla quale si ha diritto è pari a 10 anni, anche se nel frattempo sopravviene il decesso del pensionato.
Questa rendita viene pagata al pensionato finché è in vita e, dopo il suo decesso, al beneficiario da lui designato (se ancora in vita).
L’erogazione termina con il decesso del beneficiario.
L’importo della rendita reversibile dipende:
Dunque, si applicano le medesime variabili illustrate nel paragrafo dedicato al calcolo della rendita, oltre alla percentuale di reversibilità.
Prevede un pagamento immediato al pensionato finché è in vita, ma garantisce la restituzione del capitale residuo dopo il decesso del pensionato ai beneficiari indicati dallo stesso.
Il capitale residuo si determina calcolando la differenza, se positiva, fra:
Riprendiamo i dati del nostro esempio precedente, per chiarire meglio questo aspetto:
In questo caso, l’importo da restituire ai beneficiari è pari a 59.000 euro, cioè 100.000 meno 41.000 (cioè 4.100 per i 10 anni in cui la rendita è stata corrisposta).
Può essere richiesta esclusivamente da aderenti fino a 70 anni, prevede il pagamento immediato al pensionato e garantisce, nel caso in cui nel corso del suo godimento il pensionato diventi non autosufficiente per il compimento degli atti quotidiani di vita (alzarsi da solo, vestirsi da solo, lavarsi da solo, mangiare da solo eccetera), il raddoppio della rendita iniziale secondo le condizioni stabilite nel contratto.
Questa opzione, tuttavia, è condizionata dalla preventiva valutazione da parte della compagnia assicurativa convenzionata con Priamo.
In tal caso, l’aderente può richiedere una delle altre tipologie di rendita.
Leggi anche il nostro approfondimento Rendita fondo pensione con opzione LTC: come funziona
Viste le sei tipologie di rendita offerte dal Fondo Priamo ai propri aderenti, emerge che la scelta di una forma diversa da quella semplice (opzione A) comporta un costo implicito che si traduce, a parità di ogni altra condizione, in un importo più basso della rata rispetto alla rata della rendita semplice.
Per prendere una decisione ben ponderata è dunque opportuno fare delle simulazioni circa l’importo che si andrà a percepire a seconda dell’opzione esercitata. Per questo motivo il Fondo Priamo mette a disposizione degli aderenti un motore di calcolo della rendita sempre aggiornato, che applica i coefficienti di conversione adeguati ai dati inseriti.
Se inseriamo nel motore i dati del nostro esempio (uomo di 65 anni e posizione individuale di 100.000 euro), aggiungendo una beneficiaria di reversibilità (al 60%) di 44 anni, otterremo le seguenti rendite:
Gli importi mostrano chiaramente le differenze tra le prestazioni a seconda delle esigenze a cui si intende rispondere attraverso la rendita, dunque fare simulazioni di questo tipo è molto importante per non avere cattive sorprese e decidere in maniera informata.
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