In Italia, l’educazione finanziaria e previdenziale della popolazione è ancora carente rispetto alle necessità di conoscenza e competenza in materia.
Sebbene vi sia un progetto di legge in Parlamento per l’introduzione dell’educazione finanziaria a scuola, a oggi questa materia non è ancora oggetto di studio strutturato e accessibile a tutti.
Ci si affida, dunque, all’iniziativa dei singoli e ad attività di promozione e diffusione della cultura finanziaria e previdenziale che spesso mancano, però, di una copertura universale, ovvero non sono accessibili a tutti.
Il risultato è un crescente bisogno percepito tra gli italiani e una cronica carenza di conoscenze finanziarie, come rilevato dal Rapporto Edufin 2023, di cui vedremo alcuni dati significativi in questo articolo.
Nel contesto di una scarsa cultura finanziaria e previdenziale, vedremo perché è invece fondamentale promuovere questo tipo di competenze e incentivare l’adesione alla previdenza complementare per rispondere alle criticità del sistema previdenziale pubblico del nostro Paese.
Offriremo, inoltre, una panoramica delle risorse gratuite a cui attingere per accrescere le proprie conoscenze, incluso questo blog.
Il Rapporto Edufin 2023 rileva conoscenze finanziarie percepite molto basse e stabilmente sotto la sufficienza (voto medio inferiore a 6) in tutti gli intervistati, anche tra coloro che hanno redditi e titoli di studio più elevati.
Pessime notizie anche sul fronte della conoscenza dei concetti quali diversificazione del rischio (solo il 54,6% dichiara di conoscerli, contro il 56,8% del 2022), di relazione tra rischio e rendimento (appena il 46,6% nel 2023, in diminuzione rispetto al il 49,7% dell’anno precedente) e di tasso di interesse composto, che risulta essere il concetto base di più difficile assimilazione per le famiglie italiane, con poco più di un decisore finanziario su tre che dichiara di sapere di cosa si parla (38,1%).
Il Rapporto rileva inoltre che la fragilità finanziaria si accompagna con un basso livello di conoscenze finanziaria. Infatti, i soggetti con limitate competenze dichiarano più spesso di avere difficoltà a far fronte a spese impreviste e ad arrivare alla fine del mese.
Relativamente alle conoscenze previdenziali di base, l’indagine misura la bassa conoscenza del rischio di longevità (ossia il rischio di vivere più a lungo di quanto si possa ragionevolmente pensare), concetto fondamentale per comprendere la necessità di
una pianificazione del risparmio per finalità previdenziali, anche fra coloro che hanno un livello di alfabetizzazione finanziaria più elevata.
Infatti, meno del 30% del campione ha dichiarato in tutti i quattro anni d’indagine una conoscenza solida su tale concetto, con un lieve peggioramento nel 2023.
In un contesto di competenze limitate, come quello descritto nel Rapporto Edufin 2023, si innesta l’urgenza di una più diffusa cultura previdenziale e di una capillare promozione della previdenza integrativa.
Questo perché, a fronte di una scarsa educazione in materia, le criticità del sistema previdenziale pubblico sono in continuo aumento e necessitano sia di interventi sistemici da parte dei decisori istituzionali, sia di iniziative individuali volte a preservare il proprio tenore di vita, orientando nel migliore dei modi le proprie scelte di risparmio e investimento.
Il sistema pensionistico pubblico italiano, infatti, ha subito numerose revisioni negli ultimi 30 anni. Tra queste il fondamentale passaggio dal calcolo retributivo dell’assegno pensionistico a quello contributivo, che di fatto, a parità di condizioni, ha ridotto l’assegno previdenziale.
Concetti come speranza di vita, il già citato rischio di longevità, piramide demografica o tasso di sostituzione, diventano sempre più importanti e necessari per fare scelte consapevoli e mettere in sicurezza il proprio futuro.
La previdenza complementare in generale, e i fondi pensione negoziali in particolare, consentono di costruire una pensione integrativa rispetto a quella pubblica e sono la risposta strutturata proprio per far fronte alle necessità che sorgono a seguito del ritiro dal mercato del lavoro.
Ma per aderire e permanere in una forma di previdenza complementare come un fondo pensione negoziale, categoria a cui appartiene Fondo Priamo, occorre sapere, conoscere e decidere.
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Dove cominciare a farsi una cultura previdenziale adeguata? Suggeriamo, innanzitutto, i canali istituzionali, che nel corso degli anni hanno prodotto materiale testuale, grafico e video, nonché la possibilità di partecipare a eventi formativi, il tutto in forma gratuita, con l’intento di diffondere la cultura finanziaria e assicurativa.
Come punto di partenza consigliamo il sito quellocheconta.gov.it, portale del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (detto anche Comitato Edufin), istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha lo scopo di
“promuovere e coordinare iniziative utili a innalzare tra la popolazione la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali e migliorare per tutti la capacità di fare scelte coerenti con i propri obiettivi e le proprie condizioni”.
Il Comitato Edufin offre diverse risorse disponibili online e ogni anno, nel mese di ottobre, organizza il Mese dell’Educazione Finanziaria. Per saperne di più sulle attività e le iniziative dell’edizione di quest’anno, è possibile visitare la pagina #Ottobreedufin2023.
Ci sono poi tutte le informazioni offerte da COVIP, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, a partire dalla Guida introduttiva alla previdenza complementare che fornisce buone basi di partenza per conoscere meglio questo pilastro del sistema pensionistico italiano.
La COVIP, poi, nella sua pagina dal titolo Per il cittadino offre anche schede tematiche e strumenti utili a valutare la propria situazione previdenziale e la preparazione in materia.
Ma anche tutti gli altri organi di vigilanza in materia finanziaria presentano del materiale utile ad accrescere le proprie competenze, come:
A queste risorse istituzionali si aggiungono poi numerose iniziative educative organizzate da operatori finanziari, enti del Terzo settore, professori, consulenti ed educatori finanziari, sia in presenza sia online e attraverso i canali social.
Chiudiamo segnalando anche il nostro blog, costruito proprio con l’obiettivo di fornire informazioni chiare e fruibili a tutti sulla finanza, sulla previdenza complementare - in particolare sui fondi pensione negoziali - e sui temi a esse correlati.
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