Il periodo che precede il pensionamento è davvero molto delicato per ogni persona in quanto comporta alcuni passaggi personali e finanziari delicati con conseguenti cambiamenti significativi.
Per non giungere impreparati a questo momento della nostra vita, prima di andare in pensione è fondamentale fare una serie di cose; ne abbiamo individuate 8 imprescindibili, che hanno come obiettivo principale quello di perseguire una maggiore serenità dal punto di vista finanziario e vivere gli anni della pensione nel migliore dei modi.
Nel corso del nostro articolo vedremo come controllare la posizione contributiva sia per la pensione pubblica sia per il fondo pensione, quali sono le azioni da compiere prima del pensionamento per mettere al sicuro le proprie finanze, come avere un quadro chiaro di quanto si andrà a percepire e di quando arriverà il primo assegno.
La primissima cosa da fare in prossimità della pensione, sebbene sarebbe bene farlo periodicamente anche prima, è accedere al servizio online INPS denominato “La mia pensione futura”.
Si tratta del servizio, accessibile tramite SPID, che consente ai cittadini di ottenere una simulazione della pensione al termine dell'attività lavorativa, con relativo importo dell’assegno e tempistiche.
Il calcolo si basa sulla normativa in vigore al momento della simulazione, utilizzando tre elementi fondamentali:
Questo strumento consente anche di verificare quale sia la storia contributiva del cittadino e di accertarsi che tutti i contributi fino a quel momento siano stati regolarmente accreditati e contabilizzati.
In questo modo, nel caso in cui si accertasse la presenza anomala di “buchi contributivi” è possibile comunicare all'Istituto i periodi mancanti tramite la funzionalità di segnalazione contributiva.
Inoltre, è possibile operare sulle diverse variabili che determinano la simulazione, in modo da ottenere diversi scenari, ad esempio in caso di un aumento o di una diminuzione della retribuzione futura.
Insomma, si tratta di uno strumento molto utile per fare delle ipotesi sul futuro e prendere decisioni consapevoli nel presente.
Come accennato, per simulare l’importo della pensione pubblica si può utilizzare lo strumento fornito dall’INPS e per ottenere un dato verosimile sulla base della normativa vigente.
Entrare in possesso di questa informazione qualche anno prima di andare in pensione è molto importante per prendere le opportune contromisure nel caso in cui l’importo dell’assegno pensionistico risulti molto più “magro” della retribuzione mensile percepita finché si lavora.
Questo è vero in particolar modo per chi va in pensione con il sistema contributivo, che peraltro a breve sarà l’unico sistema di calcolo possibile (salvo poco verosimili rivoluzioni nel prossimo futuro); in casi estremi, infatti, l’assegno pensionistico potrebbe ammontare solo a poco più del 50% dell’ultima retribuzione percepita.
Dunque effettuare delle simulazioni è davvero fondamentale per evitare brutte sorprese quando non è più possibile porvi rimedio.
Per approfondire leggi il nostro articolo Qual è la differenza tra pensione contributiva e retributiva
Oltre all’utilizzo del simulatore INPS e ai controlli da effettuare circa la propria posizione contributiva passata e presente, è bene tenersi informati e aggiornati sulle riforme in atto.
Questo perché, all’approssimarsi del momento della pensione, potrebbero presentarsi diversi scenari possibili:
Quindi, per essere sempre aggiornati sul complesso mondo della previdenza e conoscere quali sono gli scenari possibili, si consiglia di seguire le notizie periodicamente attraverso i principali canali di informazione o di rivolgersi al proprio commercialista o a un Patronato.
L’accesso alla pensione prevede uno specifico iter burocratico, dal momento che occorre presentare una domanda all’INPS che deve essere compilata online, ma richiede anche il possesso di una serie di informazioni e documenti.
Per questo motivo si consiglia di iniziare a raccogliere con un po’ di anticipo la documentazione necessaria; più nello specifico:
Più di tutto, è importante ricostruire la propria posizione contributiva in modo da vedersi riconosciuti tutti i contributi per cui si è lavorato una vita intera. Per fare questo è importante muoversi in tempo utile.
Veniamo ora alla situazione finanziaria generale di chi sta per andare in pensione. Una volta appurate quali saranno le entrate pensionistiche e la possibile perdita in termini di reddito nel passaggio da lavoratore a pensionato, è cruciale fare una ricognizione di tutte le spese necessarie a vivere serenamente.
Conoscere la propria capacità di produrre reddito e i costi fissi da sostenere è fondamentale per capire se, da pensionati, saremo in grado di conservare e di mantenere il nostro consueto tenore di vita, se al contrario sarà necessaria una razionalizzazione al ribasso delle spese o, addirittura, se risulterà necessario trovare una nuova fonte di reddito integrativa, lavorando anche dopo essere andati in pensione.
Inoltre, è utile valutare attentamente la propria situazione debitoria, in modo da capire se sarà possibile fare almeno una di queste due cose:
A tal proposito, invitiamo a leggere il nostro articolo Come gestire i propri soldi con la regola 50/30/20.
Come abbiamo visto, il delicato passaggio dal lavoro alla pensione può condurre a una notevole perdita di reddito disponibile.
Per far fronte a questa evenienza e ridurne considerevolmente l’impatto, la scelta migliore è quella di aderire a un fondo pensione come Priamo.
In questo modo è possibile integrare l’assegno pensionistico e affrontare con maggiore serenità gli anni del ritiro dal lavoro.
Per chi ha aderito al fondo pensione, l’approssimarsi del momento del pensionamento comporta delle decisioni soprattutto in merito al comparto o linea di investimento più adatta per la propria posizione individuale, cioè per quanto accumulato fino a quel momento, compresi i rendimenti, al netto di imposte e spese.
In particolare, i lavoratori in età avanzata potrebbero spostare la posizione individuale da comparti maggiormente rischiosi e redditizi a comparti garantiti che proteggono maggiormente il capitale accumulato a fronte di rendimenti più contenuti.
Un passaggio volto a tutelare la pensione integrativa in prossimità del riscatto.
Per approfondire questo punto, leggi anche il nostro articolo Come vengono investiti i contributi dal Fondo Pensione
Come per la pensione pubblica, anche nel caso della pensione integrativa è utile controllare la propria situazione, in particolare quando si è prossimi al pensionamento.
Il Fondo Priamo offre un’area riservata per gli iscritti attraverso la quale è possibile, in modo molto semplice e intuitivo, recuperare le informazioni sulla propria posizione previdenziale.
La pagina di ingresso offre una visione sintetica della propria posizione previdenziale e il riepilogo delle ultime operazioni.
Sono subito visibili:
Dal riepilogo delle ultime operazioni è possibile visualizzare e scaricare, in formato PDF ed Excel, l’elenco completo delle operazioni che compongono la posizione individuale, il cosiddetto estratto conto contributivo.
All’approssimarsi dell’età pensionabile, gli aderenti a un fondo pensione come Priamo possono godere di un’opportunità aggiuntiva per accelerare l’uscita dal mercato del lavoro.
Parliamo della RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), che consiste nella possibilità di anticipo pensionistico offerta ai lavoratori privati e pubblici iscritti alla previdenza complementare.
Si tratta di una prestazione introdotta per garantire un sostegno ai lavoratori che, a pochi anni dal pensionamento, perdono il lavoro, fino al raggiungimento della tanto agognata pensione.
In particolare, per usufruire della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), gli iscritti devono possedere i seguenti requisiti:
In alternativa, la RITA è riconosciuta ai lavoratori con i seguenti requisiti:
Dunque, iscriversi a un fondo pensione come Priamo fornisce una serie di tutele aggiuntive che possono consentire di affrontare con maggiore serenità un momento così delicato e importante come il pensionamento.
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