Il 10 novembre 2020 la COVIP ha reso pubblico un rapporto contenente i dati, aggiornati a settembre 2020, relativi alla previdenza complementare, dal quale è emersa una crescita di quest’ultima di quasi il 2% (1,9%, per la precisione).
Alla fine di settembre 2020 le forme pensionistiche complementari contano 9,289 milioni di posizioni in essere.
In questo numero rientrano, però, anche soggetti che hanno sottoscritto più piani previdenziali complementari.
Il totale degli iscritti può essere, quindi, stimato in 8,420 milioni di individui.
Dai dati COVIP emerge una crescita di circa 90.000 posizioni per quanto concerne i fondi pensione negoziali, con un aumento pari al 2,8%.
Grazie a questo aumento, i fondi pensione negoziali, come il Fondo Priamo, raggiungono un totale di sottoscrizioni pari 3,250 milioni.
La crescita maggiore si riscontra nel fondo destinato ai lavoratori del settore edile, (quasi il 50% del totale delle 90.000 posizioni in più) e nel fondo rivolto ai dipendenti pubblici (12.100 unità in più).
Nelle forme pensionistiche di mercato, i fondi aperti contano 1,593 milioni di posizioni, con un aumento di 42.000 unità, pari al 2,7 per cento.
Pei i PIP “nuovi”, infine, il totale delle posizioni è di 3,460 milioni, in aumento di 41.000 unità (1,2 per cento), sempre rispetto alla fine del 2019.
A settembre del 2020, le risorse destinate alle prestazioni sono pari a circa 190 miliardi di euro, con un aumento di 5 miliardi rispetto alla fine del 2019.
Il patrimonio dei fondi negoziali è di 58,1 miliardi di euro, con un aumento del 3,6%, mentre per i fondi aperti e i PIP “nuovi” si attesta rispettivamente a 23,8 miliardi e a 37,2 miliardi, con un aumento del 4,1% e del 4,9%.
I flussi contributivi nei nove mesi del 2020 (quindi fino a settembre 2020) hanno totalizzato 8,2 miliardi di euro, lievemente in calo rispetto al 2019. Va tenuto conto, nell’analisi generale, del contesto pandemico che stiamo attraversando.
Se, però, confrontiamo i primi 9 mesi del 2020 con il medesimo periodo del 2019, si può notare un lieve aumento dell’1%, frutto soprattutto di un modesto incremento dei contributi versati nei i fondi negoziali e nei fondi aperti, a fronte di un lieve calo dei contributi versati nei PIP.
I mercati finanziari hanno mantenuto un andamento positivo nel terzo trimestre del 2020, i titoli di Stato italiano sono rimasti stabili e lo spread è tornato ai livelli di fine 2019.
In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti e il Giappone, i titoli azionari sono saliti rispetto al 2019, mentre in Europa si è registrata una certa stabilità.
In questo scenario, i risultati delle forme complementari hanno proseguito nel recupero iniziato nel secondo trimestre.
I rendimenti dei fondi negoziali sono tornati positivi, rispetto all’inizio del 2020, con una media dello 0,2%. I fondi aperti e i PIP di ramo III, invece, hanno registrato valori negativi, rispettivamente del - 0,9% e del -4,7%.
Considerando la crisi sanitaria ed economica in corso, si può ritenere positiva la situazione nella quale versa la previdenza complementare nel nostro Paese.
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