La convenienza dell’adesione a un fondo pensione va valutata attentamente, tenendo sempre ben presente il fattore tempo. L’adesione, infatti, presenta numerose opportunità - prima fra tutte il vantaggio fiscale - di cui possono beneficiare tutti gli iscritti, ma che solo grazie a un lungo orizzonte temporale di permanenza possono esprimersi al massimo.
Per questo motivo l’iscrizione a un fondo pensione rappresenta una questione che dovrebbe riguardare soprattutto i lavoratori più giovani, che hanno molto tempo a disposizione ma vedono il pensionamento come un evento troppo lontano, rischiando di perdere i benefici di una scelta fatta con lungimiranza.
L’orizzonte temporale, pertanto, è cruciale per valutare la convenienza dell’adesione, dunque in questo articolo vedremo quali sono i vantaggi che derivano dall’avere a disposizione molto tempo tra l’adesione e il pensionamento.
Valuteremo, poi, tre casi specifici in cui la convenienza dell’iscrizione al fondo pensione risulta essere massima:
Il lungo (o lunghissimo) periodo è il principale alleato del risparmio previdenziale. Chi sceglie di aderire a un fondo pensione, infatti, può trarre il massimo vantaggio da questa scelta, poiché quanto più ampio è l’intervallo temporale che intercorre tra l’adesione e il raggiungimento dei requisiti per la pensione pubblica, maggiori saranno i benefici che si potranno ottenere.
Un orizzonte temporale lungo consente, infatti, di:
A differenza della previdenza pubblica, che funziona con il meccanismo a ripartizione (che prevede che le pensioni siano pagate con i contributi versati dai lavoratori attivi), la previdenza complementare infatti utilizza la capitalizzazione individuale. In questo caso l’aderente accumula i propri contributi che serviranno per pagare la sua pensione integrativa, non quella altrui. Al montante che via via si accumula, si applica poi l’interesse composto.
Dunque, più numerosi sono i periodi in cui il capitale è investito, maggiore sarà la crescita del montante, grazie al meccanismo dell’interesse composto.
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Se un orizzonte temporale molto lungo rappresenta un notevole vantaggio per chi aderisce al fondo pensione, ecco che un’iscrizione in giovane età, fin dal primo impiego, ne ottimizza la convenienza.
Comprendiamo che ragionare di pensione quando si ha venti o trent’anni può apparire prematuro, sia perché si percepisce il pensionamento come qualcosa di lontano, sia perché spesso si ha a che fare con lavori precari e discontinui, ma non è così. Rimandare il momento in cui pensare al proprio futuro può portare a sottovalutare l’importanza dell’obiettivo del risparmio previdenziale e, dunque, a perdere numerosi importanti benefici.
In particolare, rileviamo due questioni che dovrebbero far riflettere i giovani lavoratori circa l’opportunità di scegliere l’adesione a un fondo pensione per la previdenza integrativa.
La prima questione riguarda proprio la disponibilità di un lungo periodo di accumulo, che consente di optare nei primi anni per comparti di investimento con un più elevato livello di rischio e, di conseguenza, con rendimenti tendenzialmente più elevati, per passare poi a comparti con un rischio minore man mano che ci si avvicina al momento del pensionamento.
Questo significa che prima si inizia il versamento a un fondo pensione, maggiori saranno le opportunità di conseguire rendimenti consistenti, puntando su comparti tendenzialmente più redditizi e ottenendo poi un assegno pensionistico integrativo più sostanzioso.
La seconda, invece, è relativa al fatto che più anni di iscrizione consentono di sfruttare al massimo il beneficio fiscale della deduzione, che riguarda i contributi versati al fondo annualmente fino a un massimo di 5.164,57 euro. Tale deduzione per i dipendenti è peraltro calcolata direttamente in busta paga e rappresenta così un incremento dello stipendio netto. Un risparmio fiscale che porta dunque a un vantaggio di cui godere ogni anno di partecipazione al fondo.
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Chi è già iscritto a un fondo pensione negoziale, come Fondo Priamo, ha poi un’importante opportunità: iscrivere al proprio fondo anche i familiari fiscalmente a carico, dunque anche i figli minori.
Iscrivere i figli al fondo pensione consente di:
Insomma, iscrivere i figli al proprio fondo pensione è un regalo che i genitori possono fare loro e che esprime al massimo i benefici della previdenza complementare.
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Analizziamo ora, più in generale, i vantaggi riservati ai lavoratori dipendenti che aderiscono a un fondo pensione negoziale come Priamo e che dovrebbero rendere irrinunciabile l’adesione.
Innanzitutto, il lavoratore può conferire al fondo pensione il proprio TFR, il Trattamento di Fine Rapporto, altrimenti destinato all’azienda, la quale lo accumula per poi versarlo al dipendente al termine del rapporto di lavoro.
In secondo luogo, l’aderente può integrare il versamento del TFR con un contributo volontario, che può così contribuire ad ampliare il proprio risparmio previdenziale.
Inoltre, per chi sceglie di versare anche il contributo volontario, scatta l’importante opportunità di ricevere un ulteriore contributo a carico del datore di lavoro, che consente di incrementare ulteriormente il proprio montante.
A questi vantaggi si sommano poi tutti quelli che abbiamo elencato nei paragrafi precedenti, dall’ampio orizzonte temporale a disposizione alla possibilità di investire nei primi anni in comparti tendenzialmente più redditizi per passare nel tempo a linee di investimento meno rischiose, ai benefici fiscali, che vanno dalla deduzione annua al trattamento agevolato riguardante la tassazione dei rendimenti e della pensione.
Infine, i fondi pensione negoziali come Priamo sono istituiti senza scopo di lucro e, operando nell’esclusivo interesse degli aderenti, comportano costi decisamente contenuti rispetto a tutte le altre forme di previdenza complementare.
Per tutti questi motivi i lavoratori dipendenti dovrebbero valutare l’iscrizione al fondo pensione e farlo prima possibile in modo da trarne il massimo beneficio.
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