Lo SPID è un sistema di autenticazione digitale utile per accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione (INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, ecc.).
Chi bisogno di eseguire delle procedure burocratiche con uno di questi enti, richiedere dei moduli, accedere a servizi online, può richiedere lo SPID e procedere in autonomia, con relativa facilità.
Vediamo nel dettaglio come funziona lo SPID, chi sono gli Identity Provider - ovvero le società autorizzate a fornire questo servizio - a cui rivolgersi per ottenerlo e quali differenze sussistono tra di essi.
Lo SPID, acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la modalità di accesso unica a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione italiana disponibili online.
Attraverso le credenziali SPID è possibile utilizzare i servizi online di INPS, Agenzia delle Entrate, Comuni, ecc., accedendovi da PC, tablet o smartphone.
Ad esempio, a partire dal 1° ottobre 2020 il PIN INPS non viene più rilasciato e occorre dotarsi di SPID per operare online con l’Istituto di previdenza.
Dunque, non è più necessario avere credenziali di accesso diverse per ciascun Ente o servizio, ma un’unica identità digitale per tutto, un unico sistema di autenticazione, lo SPID appunto.
Le credenziali SPID si compongono di username e password, ma come vedremo gli accessi possono essere effettuati anche attraverso sistemi di riconoscimento biometrico, come le impronte digitali.
Con lo SPID si possono avere tre livelli di sicurezza:
Il livelli di sicurezza possono essere concordati al momento della richiesta o aggiunti successivamente, nel caso fossero necessari.
Lo SPID va richiesto a uno degli Identity Provider accreditati presso l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID, agenzia governativa dedicata alla digitalizzazione del Paese), di cui parleremo diffusamente nel prossimo paragrafo.
Prima di fare la richiesta, occorre munirsi di una serie di dati e documenti:
Per richiedere lo SPID occorre essere maggiorenni ed è possibile farlo anche per i soggetti residenti all’estero, purché in possesso dei dati e dei documenti sopra elencati.
Si possono richiedere anche più identità digitali, anche a diversi operatori e con livelli di sicurezza differenti a seconda delle necessità.
Da marzo 2022, con determinazione 51/2022, la AgID ha adottato le linee guida di SPID per i minorenni.
Nello specifico:
Lo SPID per i minori deve essere comunque richiesto dai genitori ed è sempre necessaria la verifica dell’identità sia del minore, sia del genitore richiedente.
Il genitore ha inoltre la possibilità e il dovere di supportare il minore nella gestione della sua identità digitale, autorizzando o meno l’accesso ai singoli servizi.
Raggiunta la maggiore età, il ragazzo o la ragazza potrà decidere autonomamente se revocare o mantenere la propria identità digitale.
Come detto, per ottenere lo SPID occorre rivolgersi a uno degli Identity Provider accreditati.
Al momento in cui si scrive, i provider sono 12, riportati sul sito ufficiale:
In futuro potrebbero accreditarsi altri provider, se presentano i requisiti di legge per farlo.
Ogni provider ha le proprie modalità di registrazione e servizi che possono essere gratuiti o a pagamento.
Inoltre non tutti forniscono i tre livelli di riconoscimento, dunque bisogna scegliere il provider più adatto alle proprie esigenze di autenticazione, fermo restando che ci si può sempre rivolgere a più ID (Identity Provider).
Diverse sono anche le modalità di riconoscimento per l’assegnazione dello SPID:
Vediamo, nel dettaglio i diversi servizi offerti da ciascun provider e gli eventuali costi.
Aruba:
Etna:
Infocert:
InfoCamere:
Intesi Group:
Lepida:
Namirial:
Poste:
Register:
Sielte:
Team System:
Tim:
Per praticità, ti lasciamo qui questa tabella grafica presente sul sito ufficiale, con tutti i dettagli elencati fino ad ora.
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