I contributi volontari sono una forma di contribuzione che il lavoratore effettua di tasca propria per integrare eventuali “buchi contributivi” e/o l’assegno pensionistico futuro.
In questo articolo scopriremo che cosa sono i contributi volontari INPS nel dettaglio, quali sono i requisiti per ottenere l’autorizzazione a versarli, in che modo farne richiesta.
Inoltre, vedremo quanto costa versare i contributi volontari e quali ragionamenti occorrerebbe fare valutando anche la previdenza complementare.
I contributi volontari INPS sono contributi versati dal soggetto interessato, per coprire con la contribuzione i periodi durante i quali:
In sostanza, è una forma contributiva che serve a coprire tutti quei periodi in cui non si svolge un’attività lavorativa ma si desidera:
Non è possibile versare i contributi volontari senza l’autorizzazione dell’INPS. Dunque occorre fare domanda, esclusivamente in via telematica, utilizzando uno dei seguenti canali:
Vediamo, ora, quali sono i requisiti necessari per richiedere l’autorizzazione.
Per ottenere l’autorizzazione da parte dell’INPS alla prosecuzione volontaria nel versamento dei contributi, occorre possedere uno dei seguenti requisiti:
I requisiti possono essere maturati mediante:
Leggi i nostri approfondimenti:
L’importo del versamento dei contributi volontari dipende dalla categoria di appartenenza dei lavoratori.
Vediamo, nel dettaglio, come funziona:
Gli importi da versare per la contribuzione volontaria nel 2021 sono stati fissati dall’INPS con la circolare n. 27/2021.
Vediamo, in particolare, le cifre che riguardano dipendenti e inoccupati.
Per i lavoratori dipendenti l’aliquota contributiva da applicare agli importi settimanali è pari al:
La retribuzione minima settimanale è fissata a 206,23 euro, dunque l’importo dei contributi settimanali sarà pari ad almeno:
Questi minimali vengono applicati anche agli inoccupati.
Abbiamo visto che un anno di contribuzione volontaria per un lavoratore dipendente con autorizzazione successiva al 31 dicembre 1995 costa almeno 3.539,12 euro.
Se l’obiettivo è avvicinarsi il più possibile al momento della pensione e integrare l’assegno pensionistico, è opportuno fare delle valutazioni circa la scelta alternativa della previdenza complementare.
Ricordiamo infatti che l’adesione al Fondo Pensione può consentire l’accesso alla RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).
Per poterne fruire gli iscritti devono presentare i seguenti requisiti:
In alternativa, la RITA è riconosciuta ai lavoratori con i seguenti requisiti:
Insomma, prima di fare una scelta bisognerebbe sempre valutare le diverse opportunità di impiego dei risparmi.
Leggi il nostro approfondimento RITA e lavoro: i chiarimenti della COVIP
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