La pensione di invalidità è una prestazione INPS rivolta a chi subisce una riduzione della capacità lavorativa di oltre il 67%.
In questo articolo vedremo quali sono gli altri requisiti necessari all’ottenimento dell’assegno pensionistico, in che modo fare domanda e quali documenti predisporre, come viene calcolato l’assegno e quanto dura il beneficio.
Scopriremo, infine, che chi ha aderito al Fondo Priamo ha diritto al riscatto totale o parziale del fondo per invalidità, a integrazione dell'importo percepito dall'INPS.
Iniziamo con una doverosa premessa. Di seguito, quando ci riferiremo alla pensione di invalidità parleremo dell’assegno ordinario di invalidità, regolato dalla Legge 222/1984.
Vi sono poi altre tipologie di prestazioni generalmente intese come “pensione di invalidità”, che non verranno trattate in questa sede:
Detto questo, l’assegno ordinario di invalidità consiste in una prestazione INPS definita nell’art. 1 della già citata Legge 222/1984:
“Si considera invalido, ai fini del conseguimento del diritto ad assegno nell’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti ed autonomi gestita dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, l’assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo.”
Si tratta, dunque, di una prestazione legata alla riduzione a meno di un terzo della capacità lavorativa.
Per vedersi riconosciuta la pensione di invalidità, come abbiamo detto, la capacità lavorativa deve essere ridotta a meno di un terzo, il che deve essere certificato.
Ma oltre a questo requisito fondamentale, bisogna essere in possesso di due requisiti contributivi, entrambi da soddisfare:
Tuttavia, in questo conto non rientrano tutti i contributi del soggetto interessato. Sono esclusi dal conteggio, poiché considerati “periodi neutri” ai fini della pensione di invalidità, i seguenti periodi:
Se il soggetto percettore di pensione di invalidità raggiunge nel frattempo l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia, l’INPS trasforma d’ufficio l’assegno ordinario di invalidità in assegno pensionistico.
La pensione di invalidità può essere richiesta da diverse tipologie di lavoratori, a eccezione di quelli del pubblico impiego che sono esclusi dalla prestazione.
Nel dettaglio:
La domanda può essere effettuata esclusivamente in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:
Dopo due settimane circa dall’invio della domanda, il richiedente riceve l’invito da parte dell’INPS per un colloquio che accerti la sussistenza dei requisiti per confermare o meno il diritto a percepire la pensione di invalidità.
Il calcolo della pensione di invalidità ricalca quello applicato per determinare l’importo della pensione di vecchiaia. Dunque, si basa sulle ultime retribuzioni o sui contributi versati a seconda che si applichi il sistema retributivo, contributivo o misto (per chi si ritrova nella fase di transizione fra i due sistemi).
Nel dettaglio:
Leggi anche il nostro approfondimento Qual è la differenza tra pensione contributiva e retributiva
La pensione di invalidità ha una durata temporanea di 3 anni. Per ottenere il rinnovo, se sussiste la ridotta capacità lavorativa, occorre fare nuovamente domanda a partire dai 6 mesi che precedono la scadenza e non oltre 120 giorni dopo la scadenza stessa.
Alla terza conferma della prestazione, la pensione di invalidità diventa automatica e non occorre più rinnovare la domanda.
Ribadiamo che, se nel frattempo l’avente diritto raggiunge i requisiti per la pensione di vecchiaia, l’INPS procederà d’ufficio alla trasformazione dell’assegno.
Chi ha scelto di aderire al Fondo Priamo, dunque accedendo alla previdenza complementare, ha diritto a un beneficio aggiuntivo.
Infatti, in caso di invalidità che riduca la capacità lavorativa a meno di un terzo, l’aderente al fondo ha diritto al riscatto totale o parziale del capitale accumulato nel fondo.
In merito al riscatto, ricordiamo che l’aderente ne ha diritto, in tutto o in parte, nel caso in cui si determinino alcune specifiche condizioni:
Nel caso in cui gli eventi previsti sopra per la richiesta del riscatto si verifichino nei 5 anni prima del pensionamento, l’associato può richiedere direttamente la prestazione di pensione complementare o la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).
Leggi anche il nostro approfondimento RITA e lavoro: i chiarimenti della COVIP
Secondo le ultime rilevazioni dell'ISTAT, il numero di pensionati che continuano a lavorare è aumentato.
Con “flessibilità in uscita” si fa riferimento alle varie opzioni disponibili per andare in pensione prima dei termini previsti. Vediamo quali sono.
Grazie ai dati diffusi attraverso la Relazione annuale 2022 sui dati del 2021, scopriremo qual è l’evoluzione della previdenza complementare in Italia
Prima di andare in pensione è fondamentale fare una serie di cose; ne abbiamo individuate 8 imprescindibili. Scopriamole insieme.
Scopri tutti i vantaggi del Fondo Priamo. Contattaci!
Il campi segnalati da (*) sono obbligatori