La pensione di reversibilità pubblica è una forma di sostegno pensionistico dedicata ai familiari superstiti di un pensionato (o di un lavoratore) deceduto.
Vediamo a chi spetta e quali sono gli importi riconosciuti, anche per capire come integrare questo tipo di protezione dei propri cari, attraverso l’adesione a un Fondo Pensione come Priamo, ad esempio.
La pensione ai superstiti è un assegno pensionistico riconosciuto dall’INPS ai familiari di un soggetto deceduto.
Si tratta di un trattamento pensionistico di due tipi:
Approfondiamo.
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La pensione indiretta riguarda dunque soggetti deceduti quando ancora erano in età lavorativa, dunque in questo caso è improprio parlare di pensione di reversibilità, sebbene si utilizzi comunemente questa definizione sia che il deceduto sia pensionato sia che si tratti di un soggetto assicurato.
Per ottenere la pensione indiretta, occorre che l’assicurato abbia raggiunto determinati requisiti prima del decesso:
Se escludiamo queste condizioni, pensione di reversibilità e pensione indiretta hanno le medesime caratteristiche.
Hanno diritto a questa forma pensionistica il coniuge e i figli superstiti, ma è opportuno entrare nel dettaglio.
La pensione spetta al coniuge o al soggetto unito civilmente con il deceduto.
Nel caso di coniuge divorziato, spetta a determinate condizioni:
Se invece è stato il deceduto a contrarre nuove nozze, la reversibilità spetta sia al nuovo coniuge sia al coniuge divorziato, ma per definire le quote spettanti deve intervenire una sentenza del Tribunale.
Anche i figli hanno diritto alla reversibilità, ma non tutti indiscriminatamente:
Dunque l’assegno spetta al massimo fino al compimento del 26° anno di età, ad eccezione dei figli inabili al lavoro per cui non ci sono limiti.
Non tutti sono sposati o uniti civilmente e hanno figli. Che cosa succede quindi quando una persona senza coniuge né figli muore?
In questo caso la reversibilità spetta:
In tutti gli altri casi la reversibilità non viene corrisposta a nessuno.
L’assegno di reversibilità è una quota percentuale dell’assegno pensionistico che spetterebbe al soggetto deceduto.
Percentuale che varia a seconda della composizione della famiglia:
In assenza del coniuge, le aliquote sono le seguenti:
Questi importi sono cumulabili con altri redditi dei beneficiari, entro determinati limiti stabiliti annualmente.
Per il 2020 le percentuali di riduzione della pensione di reversibilità sono le seguenti:
La decorrenza parte dal primo giorno del mese successivo alla data del decesso.
Per ottenere la reversibilità, occorre farne domanda all’INPS attraverso uno dei seguenti canali:
Qui tutti i dettagli.
Come abbiamo visto, gli assegni di reversibilità possono essere molto esigui in alcuni casi e non tutelano tutti i familiari, ma soltanto quelli che rispettano determinate condizioni giuridiche e anagrafiche.
In questo caso, l’adesione al fondo pensione può integrare l’assegno di reversibilità pubblico se si fa una scelta mirata a questo.
Tra le opzioni di prestazioni pensionistiche offerte agli iscritti al Fondo Priamo, è possibile scegliere la
“Rendita vitalizia immediata rivalutabile reversibile in misura pari al 60%, 70%, 80% o 100% (opzione D): è la rendita che viene pagata al pensionato finché è in vita e, dopo il suo decesso, al beneficiario da lui designato se ancora in vita. L’erogazione termina con il decesso del beneficiario.”
Approfondisci sul nostro sito alla pagina dedicata: La prestazione pensionistica sotto forma di rendita.
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