La Legge di Bilancio 2025 conferma le disposizioni già previste per il 2024 in merito all’anticipo pensionistico, conosciuto come Quota 103.
In questo articolo approfondiremo i requisiti anagrafici e contributivi necessari per accedere a Quota 103, il metodo utilizzato per calcolare l’assegno pensionistico, le regole sull’importo massimo erogabile fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria e i limiti relativi alla possibilità di percepire altri redditi.
Dedicheremo poi un’attenzione particolare al meccanismo delle finestre mobili, introdotto per scaglionare le uscite dei beneficiari delle pensioni.
Concluderemo con un’analisi delle novità relative al cosiddetto Bonus Maroni, un incentivo erogato in busta paga per chi, pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento anticipato, sceglie di proseguire l’attività lavorativa.
Quota 103 è una misura di anticipo pensionistico introdotta nel 2023, che consente di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro al soddisfacimento di due requisiti fondamentali:
La Legge di Bilancio 2025 si è limitata a confermare questa misura, mantenendo le penalizzazioni introdotte con la manovra del 2024, che hanno ristretto la platea dei beneficiari.
L’importo dell’assegno pensionistico viene calcolato esclusivamente con il metodo contributivo e non può superare i 2.466,28 euro lordi al mese, pari a quattro volte il trattamento minimo INPS previsto per il 2025. Se l’importo derivante dal calcolo contributivo dell’assegno dovesse superare i 2.466,28 euro lordi al mese, il pensionato percepirà soltanto la cifra entro la soglia fino al compimento dei 67 anni. Una volta raggiunta l’età pensionabile ordinaria, potrà ricevere l’effettivo importo della sua pensione.
La normativa stabilisce inoltre specifiche limitazioni sulla cumulabilità tra pensione e redditi da lavoro. In particolare, essa stabilisce che l’assegno pensionistico non sia compatibile con redditi da attività lavorativa, salvo un’eccezione: è consentito percepire redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, purché non superino i 5.000 euro annui.
Quando si valuta l’opzione del pensionamento anticipato con Quota 103, è fondamentale considerare il meccanismo delle cosiddette finestre mobili, che stabilisce i tempi di attesa tra il raggiungimento dei requisiti per l’uscita dal mondo del lavoro e l’effettivo avvio dell’erogazione dell’assegno.
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto modifiche rilevanti alle tempistiche delle finestre mobili, confermate anche per il 2025, delineando un quadro normativo più complesso rispetto al passato. Per chi sceglie di accedere a Quota 103, infatti, sono previsti due periodi di attesa distinti, a seconda della categoria lavorativa:
Nel 2025, le prime decorrenze utili sono fissate al 1° agosto per i lavoratori del settore privato e autonomi e al 1° ottobre per i dipendenti pubblici.
Queste ampie finestre mobili riflettono l’intento del legislatore di gestire in modo graduale e sostenibile il flusso delle uscite dal mondo del lavoro, contribuendo a garantire maggiore stabilità al sistema previdenziale.
Pur mantenendo invariate le regole di Quota 103, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto modifiche significative al cosiddetto Bonus Maroni, ampliandone la portata e i benefici. Questa misura è destinata ai lavoratori dipendenti che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata, scelgono di rimanere attivi e continuare a lavorare.
Il funzionamento principale del Bonus consiste nel versamento diretto in busta paga della quota di contribuzione IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a carico del lavoratore, che solitamente viene trasferita dal datore di lavoro all’ente previdenziale. La novità più rilevante è la detassazione completa di questa somma, che consente ai beneficiari di ricevere l’intero importo netto in busta paga. Questo vantaggio fiscale si applica sia ai nuovi aderenti, sia a coloro che già usufruiscono del bonus.
Un’importante estensione della misura riguarda i criteri di accesso: il Bonus, inizialmente riservato a chi maturava i requisiti per Quota 103, è stato esteso anche ai lavoratori che raggiungono i requisiti per la pensione anticipata ordinaria. In particolare, ne possono beneficiare gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e le donne con 41 anni e 10 mesi.
L’obiettivo del legislatore è incentivare la permanenza nel mondo del lavoro anche dopo il raggiungimento dei requisiti pensionistici. Grazie alla detassazione completa, infatti, il bonus diventa un’opzione economicamente più vantaggiosa, in quanto permette ai lavoratori di aumentare il proprio reddito netto continuando la propria attività lavorativa e ritardando il momento del pensionamento.
Ricordiamo infine che la fruizione del bonus segue le stesse regole delle finestre mobili previste per la decorrenza della pensione.
Per un quadro completo sulle misure riguardanti la flessibilità in uscita, consigliamo la lettura del nostro articolo Chi può andare in pensione nel 2025?.
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