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Cosa e quali sono le azioni cicliche

Le azioni “cicliche” rappresentano una forma di investimento strettamente legata all'andamento dell'economia, che segue un percorso parallelo al ciclo economico, tendendo cioè a guadagnare valore durante le fasi di espansione e a perderlo durante le recessioni.

In questo articolo esploreremo in dettaglio cosa sono le azioni “cicliche” e come variano le loro performance.

Per comprendere meglio il concetto di ciclicità dei titoli azionari, analizzeremo esempi di settori che tipicamente seguono l'andamento economico, registrando ottime prestazioni durante le fasi di crescita.

Concluderemo, infine, sottolineando l'importanza della diversificazione degli investimenti, introducendo anche i concetti di azioni anticicliche e beni rifugio, strumenti utili per attenuare gli effetti delle fasi recessive sul portafoglio.

Cosa sono le azioni “cicliche”?

Prima di addentrarci nel concetto di ciclicità dei titoli azionari, facciamo un passo indietro: cosa sono le azioni? Esse rappresentano quote del capitale di una società e chi le acquista diventa azionista, ricevendo come compenso una parte dell'utile dell'azienda, noto come dividendo.

La ciclicità delle azioni dipende principalmente dal settore in cui operano le società. Le azioni “cicliche”, infatti, seguono l'andamento dell'economia; ciò significa che il loro prezzo sui mercati finanziari varia in funzione del ciclo economico. In altre parole, se l'economia è in espansione, anche il valore delle azioni “cicliche” tende a crescere; al contrario, durante le fasi di recessione, questi titoli tendono a soffrire.

Per approfondire, invitiamo a leggere anche il nostro articolo Cosa sono azioni e obbligazioni.

Quali sono le azioni “cicliche”?

Per comprendere meglio la ciclicità dei titoli azionari e il loro legame con la salute dell'economia, consideriamo alcuni settori comunemente considerati ciclici:

  • automotive: l'acquisto di un'auto è fortemente influenzato dall'andamento economico e dalla fiducia dei consumatori, che tendono a posticipare decisioni importanti in tempi di recessione;
  • edilizia: le dinamiche sono simili a quelle dell'automotive. In un'economia fiorente, è più facile e frequente acquistare, costruire o ristrutturare immobili;
  • turismo e viaggi: trattandosi di spese non essenziali, questo settore è legato alla crescita economica. Durante le recessioni, si tende a dare priorità alle spese indispensabili, come il cibo, e a mettere da parte i risparmi “in attesa di tempi migliori”;
  • ristorazione: come nel turismo, anche la scelta di mangiare al ristorante o fare colazione al bar è più comune durante le fasi di crescita economica, ma può subire tagli anche significativi durante le recessioni, quando i consumatori preferiscono preparare i pasti in casa per risparmiare;
  • beni di consumo discrezionali: questi includono acquisti non essenziali, come abbigliamento di marca, che durante i periodi di difficoltà economica vengono spesso rinviati o sostituiti con prodotti più economici.

In sintesi, le azioni “cicliche” sono fortemente influenzate dalle scelte dei consumatori, a loro volta condizionate dall'andamento dell'economia. Per questo motivo, rappresentano un investimento rischioso se il risparmiatore si concentra esclusivamente su di esse. Sono, invece, un'opzione valida solo all'interno di una strategia di diversificazione del portafoglio.

Azioni anticicliche e beni rifugio

Per mitigare i rischi legati alle azioni “cicliche”, gli investitori possono includere nel proprio portafoglio anche azioni anticicliche, note come azioni difensive, e i cosiddetti beni rifugio.

Le azioni anticicliche tendono a mantenere il proprio valore o addirittura a migliorare le performance durante le fasi di recessione economica. In altre parole, il loro andamento è stabile o addirittura opposto rispetto all’economia generale.

Queste azioni appartengono a società che operano in settori legati alla fornitura di servizi o alla produzione di beni considerati essenziali, la cui domanda rimane costante anche in tempi di crisi economica.

Alcuni esempi che chiariscono meglio il concetto sono i seguenti:

  • beni di consumo essenziali: prodotti di base come pane e pasta non subiscono grandi variazioni nella domanda, anche durante le crisi economiche;
  • sanitario e farmaceutico: come evidenziato durante la pandemia, mentre molti settori erano in difficoltà, questi due comparti continuavano a lavorare a pieno regime;
  • servizi pubblici: energia, trasporti e telecomunicazioni sono servizi indispensabili, utilizzati a prescindere dalle condizioni economiche. Ad esempio, in tempi di recessione, il trasporto pubblico supporta chi decide di rinviare l’acquisto di un’auto nuova.

Includere azioni anticicliche nel portafoglio, dunque, consente di bilanciare le performance delle azioni “cicliche” e ridurre il rischio complessivo degli investimenti.

Inoltre, durante le fasi recessive, gli investitori possono optare per beni rifugio, forme di investimento con un valore intrinseco che risentono meno della volatilità dei mercati finanziari. Alcuni esempi classici di beni rifugio includono oro e altri metalli preziosi, titoli di Stato come BOT e BTP, valute forti come il dollaro o l'euro, beni di lusso e immobili.

Anche in questo caso, è essenziale mantenere una diversificazione equilibrata del portafoglio, poiché non esiste un investimento completamente privo di rischio.

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