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Conguaglio fiscale: come cambia la busta paga di dicembre?

Il conguaglio fiscale, o conguaglio IRPEF, è il ricalcolo di fine anno delle imposte che i lavoratori dipendenti devono versare, calcolato sul reddito effettivamente percepito durante l’anno.

In questo articolo vedremo cosa si intende per conguaglio fiscale e analizzeremo le conseguenze che può avere sul netto della busta paga di dicembre, che talvolta risulta significativamente inferiore al solito. Approfondiremo, inoltre, come si applica tecnicamente il ricalcolo IRPEF per determinare il conguaglio, spiegando il funzionamento di questo particolare meccanismo fiscale.

Infine, faremo un breve riferimento al conguaglio fiscale nella dichiarazione dei redditi, considerando i casi di più certificazioni uniche e l'assenza di conguaglio in busta paga.

Cos’è il conguaglio fiscale?

Il conguaglio fiscale è il ricalcolo di fine anno dell’IRPEF dovuta al Fisco italiano dai lavoratori dipendenti, i quali “subiscono” le trattenute fiscali direttamente in busta paga. La base normativa di riferimento è l’art. 23 del DPR 600/1973.

Questo conteggio influisce sulla busta paga di dicembre, poiché nell’ultimo mese dell’anno si consolida il reddito lordo complessivo, permettendo di calcolare con precisione le imposte effettivamente dovute.

Durante l’anno solare, che va dal 1° gennaio al 31 dicembre, il lavoratore paga l’IRPEF in base all’importo mensile percepito e al reddito stimato per l’intero anno. Le trattenute mensili rappresentano un anticipo delle imposte, il cui saldo viene calcolato a fine anno.

A questo punto, il datore di lavoro procede con il conteggio e applica il conguaglio in busta paga, versando l’IRPEF a saldo attraverso il modello F24, se necessario.

Perché la busta paga di dicembre è più bassa?

Il datore di lavoro gestisce direttamente il conguaglio e applica i risultati alla busta paga di dicembre.

Il ricalcolo può dare luogo a tre possibili situazioni:

  • se la differenza tra le imposte dovute e le trattenute effettuate è positiva, l’IRPEF aggiuntiva da versare viene inserita nella busta paga di dicembre, con un netto che può risultare inferiore rispetto a quello dei mesi precedenti;
  • se il calcolo delle trattenute coincide esattamente con quello dell’IRPEF dovuta, il netto in busta paga resta invariato. Questo, però, è lo scenario meno comune, poiché durante l’anno possono verificarsi variazioni nel reddito, come straordinari, deduzioni o detrazioni, che influenzano il reddito stimato a inizio anno;
  • se la differenza tra imposte dovute e trattenute è negativa, il lavoratore ha diritto a un rimborso degli importi pagati in eccesso, che verrà accreditato direttamente nella busta paga di dicembre.

Quindi, se la retribuzione di dicembre risulta sensibilmente più bassa rispetto agli altri mesi, la causa potrebbe essere il conguaglio IRPEF. È utile tenerne conto nella pianificazione finanziaria per evitare sorprese nella propria liquidità.

Come funziona il conguaglio di fine anno in busta paga?

Vediamo come avviene, passo dopo passo, il calcolo del conguaglio IRPEF di fine anno.

Si parte dal reddito lordo effettivamente percepito durante l’anno, da cui vengono sottratte le deduzioni di legge (come la deduzione dei contributi versati al fondo pensione).

Su questo importo vengono applicati gli scaglioni IRPEF, ossia le aliquote progressive dell’imposta sui redditi, per calcolare l’imposta lorda.

All’imposta lorda si sottraggono le detrazioni per lavoro dipendente e per familiari a carico, ottenendo così l’imposta netta effettiva da versare.

L’imposta netta viene infine confrontata con le trattenute mensili effettuate durante l’anno, generando il conguaglio fiscale, che può comportare un’ulteriore trattenuta o un rimborso, a seconda della situazione.

Va inoltre precisato che, in caso di cessazione del rapporto di lavoro o di incapienza delle retribuzioni (ossia quando lo stipendio non è sufficiente a coprire le imposte dovute), l’importo non trattenuto nella busta di dicembre dovrà essere versato entro il 15 gennaio dell’anno successivo.

Sulla lettura del cedolino, consigliamo anche il nostro articolo Dove si vede il TFR in busta paga: guida pratica.

Conguaglio fiscale in dichiarazione dei redditi

La propria situazione IRPEF, che sia a debito o a credito, potrebbe non chiudersi completamente con il conguaglio fiscale di dicembre.

Può succedere, infatti, che il lavoratore abbia percepito altri redditi, ad esempio da un secondo lavoro o in seguito a un cambio di occupazione nel corso dell’anno, senza aver comunicato questi redditi al datore di lavoro incaricato del conguaglio di dicembre.

Di conseguenza, l’anno successivo il lavoratore riceverà più di una certificazione unica e il conguaglio dovrà essere effettuato tramite la dichiarazione dei redditi, per determinare il reddito lordo complessivo su cui applicare il ricalcolo di deduzioni, imposta lorda, detrazioni e imposta netta.

A quel punto, se risulterà un’imposta a debito, l’importo verrà trattenuto dalle buste paga nei mesi successivi alla presentazione della dichiarazione; se invece l’importo è a credito, il lavoratore riceverà il rimborso direttamente in busta paga.

Per evitare sorprese in fase di dichiarazione, è sempre consigliabile comunicare al datore di lavoro che effettua il conguaglio di dicembre eventuali altri redditi percepiti, così da poter chiudere la propria posizione entro l’anno.

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