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Il premio di produttività può essere versato al fondo pensione?

Il premio di produttività è un benefit che le aziende riconoscono ai propri dipendenti al raggiungimento di obiettivi specifici, stabiliti in genere attraverso la contrattazione collettiva.

In questo articolo esploreremo nel dettaglio cosa si intende per premio di produttività, analizzando i vantaggi che comporta e le agevolazioni fiscali previste dal nostro ordinamento. Approfondiremo anche il ruolo dei premi di produttività all'interno di un piano di welfare aziendale e la possibilità di convertirli in contributi da versare al fondo pensione.

Infine, valuteremo i significativi benefici, fiscali e previdenziali, per chi sceglie di destinare i premi di produttività al proprio fondo pensione.

Cos’è il premio di produttività?

Il premio di produttività, conosciuto anche come premio di produzione o di risultato, è un incentivo economico che le aziende offrono ai dipendenti per motivarli a raggiungere obiettivi specifici e misurabili, legati alla produttività, alla qualità del lavoro o ai risultati aziendali.

Questo bonus si aggiunge al normale stipendio quando gli obiettivi stabiliti vengono raggiunti; solitamente tali obiettivi sono concordati tra l'azienda e i rappresentanti dei lavoratori o definiti nei contratti collettivi. Di conseguenza, l'importo, le modalità e le tempistiche di pagamento possono variare a seconda dell'azienda e del settore di riferimento.

Come vengono tassati i premi di produttività? Questi importi beneficiano di agevolazioni fiscali: invece del normale prelievo IRPEF, si applica un’aliquota ridotta del 10%. Inoltre, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto ulteriori agevolazioni, dimezzando l’aliquota al 5% se:

  • il reddito del lavoratore non supera gli 80.000 euro;
  • l'importo totale dei premi annuali per dipendente non supera i 3.000 euro, aumentabili a 4.000 euro in aziende che prevedono una partecipazione paritetica dei lavoratori.

In conclusione, l'adozione dei premi di produttività permette all’azienda di incentivare i dipendenti a migliorare i risultati, mentre i lavoratori ottengono un guadagno aggiuntivo per l’impegno, grazie a una tassazione agevolata. Questo strumento lega una parte della retribuzione alla performance, incentivando così la produttività sia individuale che collettiva.

Conversione del premio di produttività e fondo pensione: come funziona?

La possibilità di convertire il premio di produzione in versamenti al fondo pensione è una delle opportunità offerte dai piani di welfare aziendale. Questi piani includono generalmente beni, servizi e iniziative che il datore di lavoro mette a disposizione dei dipendenti per migliorare il loro benessere. In sostanza, rappresentano un'integrazione della retribuzione in denaro attraverso una varietà di beni, servizi e prestazioni, tra cui rientra anche il versamento del premio al fondo pensione.

Ma come funziona la conversione dei premi di produzione in contributi al fondo pensione?

Quando l’azienda prevede un premio di produzione, il dipendente può scegliere di destinarne una parte o l'intero importo al fondo pensione. Si tratta, ovviamente, di una scelta volontaria, effettuabile per ogni premio in base alle possibilità previste dal contratto collettivo o dagli accordi interni dell'azienda.

In genere, il dipendente deve fare richiesta all'azienda prima dell'erogazione del premio. A questo scopo, le aziende forniscono moduli o informazioni specifiche per facilitare il processo.

Convertire i premi di produzione in versamenti al fondo pensione è una scelta vantaggiosa fin da subito: infatti, così facendo è possibile ottenere risparmi fiscali e aumentare le risorse destinate alla costruzione di una pensione integrativa a quella pubblica.

Perché è utile versare il premio di produttività nel fondo pensione

Dunque, destinare il premio di produttività al fondo pensione può essere una scelta interessante, poiché consente sia di risparmiare sulle imposte sia di aumentare i risparmi per la futura pensione.

Infatti, scegliere questa opzione permette di:

  • ottenere un ulteriore risparmio fiscale, poiché il premio versato al fondo pensione non viene tassato come reddito da lavoro dipendente e non subisce il prelievo del 10% applicato ai premi di produzione. Essendo considerato un contributo previdenziale, infatti, gode di un trattamento fiscale agevolato e non concorre a formare il reddito imponibile IRPEF;
  • beneficiare della deduzione fiscale riconosciuta ai contributi destinati ai fondi pensione, anche qualora il premio convertito superi il limite annuo di 5.164,57 euro normalmente deducibile;
  • incrementare la propria posizione individuale, costruendo così un capitale per la pensione integrativa futura.

In questo modo, si ottiene un risparmio fiscale totale del 100%, poiché l’importo non è soggetto a tassazione nemmeno al momento dell’erogazione della pensione integrativa. In conclusione, per ottimizzare finanziariamente il premio di risultato, è possibile rinviare il godimento di queste somme, investendole per proteggere il proprio tenore di vita nel delicato passaggio al pensionamento.

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